La bicicletta ...

"La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta"
Ivan Illich "elogio della bicicletta"

martedì 18 dicembre 2012

EUROVELO NELLA RETE TEN T

Dopo il successo del convegno del 10 dicembre sul futuro della mobilità ciclistica toscana che ha, tra l'altro, riconfermato l'appoggio delle PA alla realizzazione dei percorsi EUROVELO in Toscana (in particolare della Tirrenica) possiamo dare un'altra notizia storica:
La rete EuroVelo è dentro le infrastrutture TEN T (Trans European Networks Trasport )
Ha votato a favore la Commissione Trasporti del Parlamento europeo. Giornata storica per i ciclisti europei. Oggi, per la prima volta nella storia del Parlamento europeo, i componenti della Commissione europarlamentare Trasporti e Turismo hanno votato a favore dell’inclusione della ciclabilità e della rete di percorsi ciclabili di lunga percorrenza EuroVelo nella rete TEN T, aprendo di fatto la porta a miliardi di euro di finanziamenti per investimenti nelle infrastrutture ciclabili. La decisione arriva dopo quasi un anno di intensa campagna promossa dall’European Cyclists’ Federation e sostenuta in Italia dalla FIAB che si è adoperata scrivendo agli europarlamentari italiani e invitando istituzioni, organismi non governativi, singoli cittadini a bombardare con email i componenti la Commissione Trasporti del Parlamento europeo affinchè prestassero la necessaria attenzione al tema.
"Non sono stati approvati gli emendamenti così come proposti dal tedesco Cramer - precisa Bernhard Ensink, segretario generale di ECF - ma il regolamento europeo sulle reti TEN T ha previsto specificatamente l’inclusione nelle opere di ingegneria civile, tra cui ponti o gallerie, di infrastrutture per la mobilità ciclistica di lunga percorrenza come i percorsi EuroVelo. Ciò vuol dire poter accedere a decine di miliardi di euro di finanziamento dedicate alle infrastrutture".
Anche il presidente della FIAB, Antnio Dalla Venezia, insieme ai vertici di ECF, esulta: “Si tratta di un risultato grandioso, storico, inaspettato fino solo a qualche giorno fa quando tutti davano per scontata la bocciatura di EuroVelo, il cui progetto di rete transnazionale di percorsi ciclabili, pur apprezzato in linea di massima, non era considerato un progetto strategico e di qualità con valenza trasportistica”.
"Ma - sottolinea Dalla Venezia -pur aprendosi nuovi scenari a favore delle reti ciclabili, di fatto fino ad oggi esclusi dai documenti strategici comunitari, sia in Italia che in Europa abbiamo ancora tanto da fare affinchè le infrastrutture leggere per la mobilità ciclistica necessarie a costruire le reti di ciclovie siano inserite con apposite misure specifiche nella programmazione europea, nazionale e regionale".

mercoledì 21 novembre 2012

10 DICEMBRE - CONVEGNO SULLA LR 27 2012

Il 10 Dicembre al museo di storia naturale del mediterraneo in via Roma a Livorno abbiamo organizzato un convegno per promuovere le opportunità della Legge Regionale 27 2012 "interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica". Saranno presenti relatori di primissimo ordine, tra i quali  il Presidente della commissione Ambiente e Territorio della Regione Toscana e primo firmatario della Legge, Vincenzo Ceccarelli.
Il convegno è rivolto a tutti i tecnici e gli amministratori toscani.
Qui il programma dell'evento.

giovedì 1 novembre 2012

Cinque grandi itinerari e 9 milioni di euro per una Toscana sempre più ‘ciclabile’


“É arrivato il momento di fare un salto di qualità gettando le basi per una vera rete regionale di piste ciclabili– ha detto l’assessore regionale alle infrastrutture ed ai trasporti della Regione Toscana Luca Ceccobao nel corso della tavola rotonda che si è tenuta lo scorso fine settimana a Rapolano Terme nell’ambito del convegno ‘Idee pedalabili 2012′ organizzato da Ari (Audax Randonneur Italia) in collaborazione con Regione Toscana e Provincia di Siena – abbiamo deciso di destinare a questo scopo ben 9 milioni di euro in tre anni, partendo dall’ambizioso progetto di una ciclopista dell’Arno che segua il corso del fiume dalla sorgente alla foce. Faremo questo investimento perchè crediamo nell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano ed extraurbano. E crediamo anche nel cicloturismo come mezzo per incentivare il turismo sostenibile. Si tratta di un investimento sicuramente produttivo, che faremo ispirandoci a criteri di sobrietà nell’utilizzo delle risorse: ove possibile realizzeremo le piste ciclabili su strade già esistenti”.
Sono 5 le infrastrutture, promosse da anni dal coordinamento toscano della nostra associazione, che faranno parte del nuovo Priim, il Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità: la ciclovia dell'Arno, la Francigena, la ciclovia dei “due mari”, la rete delle ciclostazioni e la nostra Tirrenica della quale stiamo curando, con l'Assessore Provinciale al Turismo Paolo Pacini, la progettazione della segnaletica del tratto livornese.

martedì 23 ottobre 2012

Parte la pista ciclabile dell’Arno

Sono molti anni che il coordinamento toscano della FIAB lavora per la realizzazione della Ciclovia dell'Arno. Una delle Infrastrutture strategiche della mobilità ciclabile toscana. Finalmente grazie alla LR27 2012, promossa dallo stesso coordinamento, questo sogno, fino ad adesso realizzato solo in alcuni tratti , si avvia a realizzarsi. In bici lungo il fiume, 270 chilometri senza soluzione di continuità. Attraverso 48 comuni della Toscana, colline di bellezza struggente e pianure floride di agricoltura, monumenti e città d’arte. Spicca il volo uno dei progetti più emozionanti che la Regione abbia mai pianificato: la ciclopista dell’Arno, il percorso naturalistico e culturale sull’acqua, dalla sorgente del Monte Falterona a 1.380 metri di altezza alla foce dell’Arno. Per dare un’accelerata alla realizzazione del piano la Regione ci mette cuore e soldi. «Stiamo per stipulare un accordo di programma con i Comuni interessati dal passaggio della ciclopista dell’Arno — spiega l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao — Noi stanziamo 9 milioni in tre anni, da qui al 2014, e chiediamo a ciascun ente locale di compartecipare con una quota di finanziamento pari complessivamente al 2025% del totale. E scommetto che entro due anni e mezzo oltre metà della “pista dell’acqua” sarà pronta». Qui il link all'articolo di repubblica.  

lunedì 22 ottobre 2012

Più della metà dei toscani va in Bici, Ceccobao: "9 milioni per la mobilità ciclabile"

Più della metà dei toscani va in bici. É il risultato che emerge dalla prima indagine condotta dalla Regione per analizzare i numeri di un fenomeno già consistente ma destinato, per vari motivi, ad esserlo ancora di più. La Regione, per sviluppare una rete toscana di mobilità ciclabile, mette a disposizione 9 milioni di euro per i prossimi tre anni.
Leggete il comunicato stampa della Regione e l'articolo di Segio Signanini su greereport . 
Qui invece potete scaricare l'indagine della Regione sulla mobilità ciclistica Toscana.
Qui potete scaricare il testo della Legge Regionale sulla mobilità ciclistica (LR27 2012)
Mentre qui una sintesi commentata della legge.

martedì 9 ottobre 2012

Documenti definitivi dagli stati generali della bicicletta

Il comitatto scientiifico degli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità nuova ha prodotto i documenti che potete liberamente scaricare QUI.
Ieri nella nostra città si è purtroppo consumata di nuovo l'ennesima tragedia che vede vittima l'utenza debole della mobilità: un ciclista è deceduto per i traumi riportati a seguito dell'urto con un furgone in manovra.
Dobbiamo fare in fretta. Governo, Amministrazioni locali e Associazioni devono lavorare insieme per realizzare ORA gli interventi a breve periodo indicati nei documenti prodotti dagli stati generali e pianificare SUBITO gli interventi a medio e lungo termine. La maggior parte degli interventi di breve periodo necessitano di poche risorse economiche che possono essere rese disponibili anche in questi tempi di crisi. L'italia vuole cambiare strada, facciamolo subito.

domenica 7 ottobre 2012

Prime impressioni dagli stati Generali della Bicicletta

Siamo appena tornati da Reggio Emilia e siamo ancora più convinti che L'Italia stia veramente cambiando strada verso una mobilità nuova. Il comitato Scientifico sta elaborando i documenti che sono il risultato del lavoro dei 5 gruppi tematici. Noi abbiamo partecipato a quella sulla mobilità urbana. In linea di massima nel documento generale di sintesi dovrebbero essere confermati i seguenti obiettivi:
- obiettivi misurabili di modal split (un "20 20 20" della mobilità)
- obiettivo zero incidenti mortali in ambito urbano
- obiettivo 30km/h in ambito urbano con sviluppo delle isole ambientali di moderazione traffico.
Il documento indicherà anche il come il chi il quando.
Grande e seria partecipazione ai lavori da parte di tutti.
Grazie all'adesione degli Amministratori presenti coordiunati dall'ANCI sarà lanciata una rete di "Slow Cities" che condividerà questa visione di mobilità nuova.
A breve pubblicheremo i Documenti Ufficiali.
La FIAB è stata fondamentale nel fornire i contenuti tecnico scientifici alla base del lavoro dei gruppi.
Qui di seguito una rassegna stampa di alcuni articoli apparsi sull'evento. La stampa e il web erano molto presenti. l'evento è stato seguito sul web da centinaia di migliaia di persone.
gazzetta dello sport
il fatto quotidiano
la repubblica
life wired


domenica 30 settembre 2012

5-6 ottobre, a Reggio Emilia Gli stati generali della Bicicletta

Gli Stati Generali della Bicicletta e della mobilità nuova si terranno a Reggio Emilia dal 5 al 6 ottobre 2012. Non si parlerà solo di bicicletta : il tema è quello delle buone pratiche di mobilità sostenibile.
I gruppi di lavoro sono cinque:

1 norme
2 zone 30 e sicurezza
3 risorse
4 formazione e comunicazione
5 reti ciclabili

Compito dei cinque gruppi tematici sarà quello di proporre un documento sintetico di soluzioni per la mobilità urbana articolate in base ai diversi interlocutori (Stato, Enti Locali, Aziende…) e soprattutto divise in base alla diversa scansione temporale: azioni da realizzare subito, azioni da realizzare nel medio periodo e azioni da realizzare nel lungo periodo.
Gli stati generali sono promossi e organizzati dall'ANCI, FIAB, SALVACICLISTI E LEGAMBIENTE.
Si può partecipare gratuitamente anche come soli autidori.
E' stato redatto un manifesto al quale vi esortiamo ad aderire.
Maggiori informazioni su:

venerdì 28 settembre 2012

In Danimarca nasce l'autostrada delle biciclette

Recentemente nel paese scandinavo si è aperta la prima autostrada per biciclette, bruciando sul tempo un piano analogo in Germania. 
Il nostro paese, che deve ancora fare le "strade bianche" per la bicicletta, è ancora lontano da questi obiettivi. Dobbiamo porceli.

martedì 25 settembre 2012

Expobici di Padova, creiamo la lobby della bicicletta

Segnaliamo questo articolo apparso su repubblica
L'Italia è il primo produttore europeo, ma vende meno di 3 bici per 100 abitanti. Così si sono messi attorno a un tavolo il movimento #Salvaiciclisti e rappresentanti dei costruttori, associazioni e parlamentari. "Per fare come in Europa".
La pressione dei produttori è strategica per la diffusione della mobilità ciclabile. Fino ad adesso si è sentita poco. Plaudiamo all' iniziativa degli amici di #salvaciclisti.

giovedì 6 settembre 2012

Anche il Comune di Livorno sostiene la campagna "IN ITINERE"

Grazie all'interessamento dell'Assessore alla mobilità, Maurizio Bettini, la Giunta Comunale Livornese da il suo sostegno, con voto unanime, alla Campagna FIAB e #salvaciclisti sull'infortunio in itinere.
Crescono i consensi in tutto il paese per cambiare la legge (dlgs 38/2000) per consentire che L'INAIL riconosca l'infortunio "in itinere" a chi usa la bicicletta per raggiungere il luogo di lavoro.

lunedì 3 settembre 2012

Petizione per portare a 30Km/h il limite di velocità nelle aree urbane

PETIZIONE 30 E LODE

2.556 ciclisti e 7.625 pedoni uccisi sulle strade italiane è il tragico bollettino degli ultimi 10 anni di quella che sempre più somiglia ad una guerra.
Per porvi freno, il movimento #salvaiciclisti ha oggi lanciato una petizione on line (change.org/30elode) indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Mario Valducci e, per conoscenza, ad altri parlamentari ed esponenti del panorama politico italiano per chiedere la riduzione dei limiti di velocità massima all’interno delle aree residenziali a 30 km/h ad eccezione delle arterie a scorrimento veloce.
LA VELOCITA' DI 30 KM E' IL CUORE DI TUTTE LE STRATEGIE DI MODERAZIONE DEL TRAFFICO OGGI GIA' SPERIMENTATE CON GRANDE SUCCESSO DA MOLTE CITTA'. LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO (TRAFFICI CALMING) E' RICONOSCUTA COME CENTRALE A QUALSIASI AZIONE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA.
Clicca qui per scaricare le ragioni tecniche della proposta
Vai su www.change.org/30elode per firmare la petizione

qui l'articolo di repubblica

domenica 2 settembre 2012

5-7 Ottobre. A Reggio Emilia gli Stati Generali della Bicicletta

Dal 5 al 7 ottobre a Reggio Emilia si terranno gli Stati Generali della Bicicletta e della mobilità nuova, un evento organizzato da #salvaiciclisti, FIAB, Legambiente e dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Lo scopo di questo evento sarà il rafforzamento delle posizioni di tutti i portatori di interessi che si occupano di mobilità urbana leggera e alternativa all’automobile per la realizzazione di un vademecum ad uso e consumo di amministratori nazionali e locali per rendere l’Italia un paese maggiormente a misura di bicicletta. Saranno invitati a partecipare agli Stati Generali anche tutte le associazioni e soggetti pubblici e privati che si occupano di tematiche correlate alla mobilità urbana.
Tecnici, Sindaci, Assessori e Consiglieri di tutte le amministrazioni locali sono invitati.
Più Informazioni sul sito della FIAB e su quello di #salvaiciclisti

sabato 14 luglio 2012

Quanto ti costi?

Spesso non abbiamo una chiara percezione di quale sia il mezzo più conveniente, in termini di costi vivi e di velocità, per spostarci in città. L'immagine sotto fornisce uno spunto di riflessione.
Seguiranno altri percorsi.

sabato 7 luglio 2012

Inaugurata la ciclovia PARIGI-LONDRA



(ANSA) - PARIGI - Parigi e Londra sempre piu' unite: dopo l'Eurostar, il 22 giugno è stata inaugurata l''Avenue verde', una pista ciclabile tra la cattedrale di Notre-Dame e Westminster Bridge. Il percorso e' di 408 chilometri, piu' 4 ore di traghetto sulla Manica. I ciclisti piu' allenati potranno arrivare a destinazione in tre giorni, il cicloturista in 7-8 giorni. In questo momento solo una parte del percorso comprende sentieri "verdi", mentre per il resto si pedala su strada asfaltata, ma in cantiere c'è il progetto di utilizzare vecchie ferrovie in disuso.. In Inghilterra utilizza la rete gia' esistente del National Cycle Network. sito ufficiale: http://avenuevertelondonparis.com/
Clicca qui per maggiori informazioni.

giovedì 5 luglio 2012

Mobilità ciclistica e Piano Nazionale per le Città Lettera aperta a Sindaci e Amministratori delle Città Italiane


Il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia, ha inviato una lettera aperta ai Sindaci italiani per chiedere di cogliere le opportunità finanziarie offerte dal decreto Sviluppo, approvato recentemente dal Governo, e porre prioritariamente in opera immediati interventi di riqualificazione urbana attraverso il recupero e il rilancio della mobilità a piedi e in bicicletta. Una maniera per rilanciare l'economia, tutelare l'ambiente urbano e promuovere gli spostamenti sicuri di tutti, a partire dai bambini. Come chiesto peraltro dalla conferenza "globale" di Vancouver sulla mobilità ciclistica alle Nazioni Unite, la settimana scorsa in Canada.

Di seguito il testo della lettera
Gentili Sindaci e Amministratori,

di seguito al Piano Nazionale per le Città, approvato dal Governo nei giorni scorsi all’interno del Decreto Sviluppo, la FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta, intende richiamare l’attenzione degli enti locali sulla possibilità che questo strumento offre - in un momento di crisi economico-ambientale - per porre mano, prioritariamente, a interventi di riqualificazione urbana poco impattanti, a minor costo energetico e ad elevato potere occupazionale, come le infrastrutture ciclopedonali, indispensabili per renderle le città più sicure, gradevoli e accessibili, in particolare da chi si muove a piedi e in bicicletta, tra cui bambini e anziani.

Investire in infrastrutture ciclopedonali e zone 30 consentirà nel tempo ritorni economici sotto forma di risparmi di costi sociali e sanitari per le persone in termini di incidentalità, obesità, malattie all’apparato respiratorio e cardiovascolare.

Il Piano Nazionale per le Città, che punta ad attivare interventi di riqualificazione delle aree urbane degradate attraverso la costruzione di alloggi e scuole, ma anche nuove infrastrutture e parcheggi grazie al reperimento di risorse pubbliche e all’attivazione di forti sinergie a livello pubblico-privato, ci sembra possa essere una straordinaria opportunità, di contro, per decongestionare le città e ridare nuova vivibilità.

I diversi soggetti istituzionali interessati al Piano saranno coordinati da una cabina di regia, operativa presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e composta dai soggetti istituzionali interessati, che selezionerà gli interventi da realizzare.
La FIAB ricorda che la realizzazione di percorsi ciclabili e ciclopedonali urbani e le zone 30 sono interventi a basso contenuto di cemento (rispetto ai viadotti ed alle spianate di parcheggi) ed alto contenuto di mano d'opera (è importante privilegiare gli investimenti che hanno maggior contenuto di lavoro per gli operai piuttosto che le colate di cemento dove lavorano prevalentemente i macchinari), che contribuiscono a dare lavoro alle famiglie ed a migliorare il benessere dei cittadini oltre a migliorare la qualità della vita nelle città.
Inoltre, come di recente dimostrato da uno studio inglese sull’efficacia delle zone 30 nelle città, interventi di moderazione del traffico riducono l'incidentalità e la mortalità del 41% in generale e di oltre il 50 % per la fascia 0-15 anni.
In questo contesto sono illuminanti gli interventi tenuti nel corso del Velo City 2012, la Conferenza "Globale" sulla mobilità ciclistica tenutasi a Vancouver in Canada, la settimana scorsa, per iniziativa di European Ciclists' Federatione (ECF) e Autorità locali.

Ci auguriamo che gli Amministratori dei Comuni Italiani sappiano cogliere questa straordinaria opportunità offerta dal Piano Nazionale per le Città per dare corso ad un nuovo modello di mobilità, riattivare il tessuto economico locale e dare un nuovo volto alle nostre città.

Antonio Dalla Venezia

Presidente nazionale FIAB

giovedì 14 giugno 2012

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, AL MINISTRO DEL LAVORO E AI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO


Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Prof. Mario Monti,
Abbiamo molto apprezzato la nota con cui Lei il 14 maggio scorso ha dato sostegno alle istanze della campagna #salvaiciclisti sottolineando i vantaggi economici derivanti dall’uso della bicicletta in ambito urbano e definendo la bicicletta come “mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.”
Infatti, in questo periodo di crisi economica, per ridurre i costi derivanti dalla mobilità, molte persone fanno sempre più ricorso all’uso della bici, anche per andare al lavoro.
Purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, si trovano a confrontarsi con una legislazione che, non solo non incentiva, ma addirittura penalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto. In Italia, in caso di sinistro durante il percorso casa-lavoro effettuato in bicicletta, l’INAIL riconosce al lavoratore lo status di “infortunio in itinere” “purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario” [nota INAIL].
Mentre nel resto d’Europa l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro è sistematicamente incentivato e promosso, in Italia il lavoratore che decide di spostarsi senza inquinare e senza creare traffico, non solo non riceve alcun incentivo, ma deve farlo a proprio rischio e pericolo e senza tutele.
Allo scopo di mettere fine a questo anacronismo è in corso una campagna promossa dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che chiede la modifica dell’art. 12 del D.Lgs. 38/2000 e di aggiungere al testo attuale la frase: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”, esattamente come previsto per il lavoratore che si reca al lavoro a piedi.
La proposta della FIAB ha già raccolto oltre diecimila firme e ricevuto parere favorevole da parte di ben tre Regioni, tre Province e sedici Comuni tra cui Milano, Bologna e Venezia che ravvisano grande imbarazzo nel chiedere ai concittadini e ai propri dipendenti di usare la bicicletta senza poter garantire nel contempo adeguate tutele.
Con la presente chiediamo a Lei, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e ai Presidenti di Camera e Senato di voler intervenire al più presto per porre fine a questa discriminazione che non ha eguali in Europa e di accogliere questa proposta di modifica legislativa.
Per ulteriori informazioni sul tema dell’infortunio in itinere per il pendolare in bicicletta, Le segnaliamo il sito internet www.bici-initinere.info che è stato predisposto allo scopo di diffondere consapevolezza rispetto a questa campagna.
Confidando in una sua pronta risposta e auspicandoci condivisione nel merito,
cogliamo l’occasione per salutarla cordialmente
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Se anche tu ritieni che chi si reca al lavoro in bicicletta non debba essere vittima di discriminazioni invia questa lettera direttamente al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e ai Presidenti di Camera e Senato: e.olivi@governo.it; gabinettoministro@mailcert.lavoro.gov.it; fini_g@camera.it; schifani_r@posta.senato.it.
Inoltre puoi contribuire alla diffusione di questa iniziativa attraverso il tuo blog, il tuo sito internet oppure attraverso il tuo account di Facebook o di Twitter.

mercoledì 13 giugno 2012

APRE UN NOLEGGIO DI BICI SUGLI SCALI DEL CORSO

La 21 enne Elisa, apre un noleggio di biciclette proprio dietro il comune.
Si rivolge ai Livornesi e soprattutto ai Turisti.
Livorno offre itinerari molto interessanti per una pedalata e l'iniziativa sembra piuttosto appropriata.
Questo il sito internet del Noleggio http://www.greenbikelivorno.it/
Questa invece è l'intervista che QuiLivorno le ha dedicato
Un Grande in bocca al Lupo a Elisa!!

domenica 10 giugno 2012

dona una bici ai terremotati

A causa dello stato delle strade in Emilia la Bici è un bene primario, indispensabile per collegare i vari paesi colpiti dal terremoto.
Se hai una bici che non usi, supporta l'iniziativa di #salvaciclisti

mercoledì 30 maggio 2012

Cicloraduno nazionale FIAB del 20-24 giugno rinviato

Comunicato ufficiale FIAB:
I tragici fatti di oggi hanno fatto precipitare la situazione e l'unione dei Comuni all'interno delle Città d'Arte, per mezzo del loro presidente pro-tempore, ci hanno chiesto di rinviare il Cicloraduno.
E' evidente che l'impegno degli enti locali è orientato a dare delle risposte urgenti alle migliaia di sfollati nell'intero territorio modenese.
Tra l'altro non è escluso che altre scosse possano manifestarsi nei prossimi giorni.
Stante la situazione si è ritenuto inopportuno organizzare un evento come il cicloraduno in tale contesto. Siamo sicuri che tutti voi condividete questa posizione.
Le persone già iscritte non avranno alcun danno economico; restituiremo le quote di adesione versate e Modena Tour annullerà le prenotazioni alberghiere senza penali.

Mobilità ciclistica: sì unanime a legge per favorire interventi e sviluppo


Rete ciclabile regionale, la promozione della bicicletta come mezzo per la mobilità sostenibile, intermodalità tra i diversi sistemi di trasporto pubblico. 2 milioni di euro già per il 2014 e dal 2015, l’8 per cento delle risorse regionali destinate a infrastrutture legate a trasporto ciclabile - Grande risultato per  la FIAB Toscana.
Firenze – Via libera, ieri, con voto unanime dell’aula alla proposta di legge che promuove interventi a favore della mobilità ciclistica. La nuova legge, la prima in Toscana, promuove in concreto l’utilizzo della bicicletta in Toscana. Il testo, uscito all’unanimità già dalla commissione Mobilità e Infrastrutture, intende diffondere l’uso della due ruote attraverso interventi infrastrutturali su tutto il territorio regionale, individuando la bicicletta quale mezzo di trasporto alternativo a quelli motorizzati e come mezzo di prevenzione sanitaria e di socialità.
 
Ad illustrare la proposta di legge in Aula consiliare è stato Fabrizio Mattei, Pd, presidente della commissione Mobilità ed Infrastrutture. “Questa legge – ha affermato Mattei – è volta a realizzare obiettivi di intermodalità”, tesi a favorire “una migliore fruizione del territorio” e “uno sviluppo infrastrutturale con valenza anche in ambito sanitario, sociale, turistico e sportivo”. Inoltre, ha proseguito il presidente, la legge “intende garantire lo sviluppo in sicurezza dell’uso della bicicletta sia in ambito urbano che extraurbano”, attraverso la realizzazione di “una rete ciclabile regionale e le relative infrastrutture”.
 
Il provvedimento legislativo prevede un finanziamento di 2 milioni di euro già per il 2014. A partire dal 2015, è previsto lo stanziamento di non meno dell’8 per cento delle risorse destinate dalla Regione alla modernizzazione delle infrastrutture e all’efficienza del sistema regionale dei trasporti. Tra gli obiettivi strategici, si individuano il potenziamento e la messa in sicurezza delle piste ciclabili in città e la loro messa in connessione con il sistema della mobilità per creare circuiti extraurbani protetti e dedicati alle due ruote.
 
Gli interventi per la mobilità ciclistica possono comprendere la realizzazione di sottopassi e sovrappassi ciclabili e ciclopedonali, dotazioni infrastrutturali utili alla sicurezza del traffico ciclistico e motorizzato, la costruzione e dotazione di parcheggi attrezzati, liberi o custoditi, e di centri di noleggio riservati alle biciclette, la messa in opera di segnaletica, verticale e orizzontale, specializzata per il traffico ciclistico.

lunedì 21 maggio 2012

Lettera del presidente Monti al Movimento Salvaiciclisti


“Prima che Presidente del Consiglio sono stato un appassionato di ciclismo e un cicloamatore io stesso. Anche se non ho più, come un tempo, l’opportunità di muovermi in bicicletta come vorrei, conosco le problematiche che devono affrontare coloro che utilizzano la bicicletta per muoversi, soprattutto nelle grandi città.

La bicicletta è un mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.

Come già fatto in Europa, finanziando diversi progetti legati alle piste ciclabili, anche in Italia è necessario riservare maggiore attenzione alla “mobilità leggera”. In questo senso il governo è impegnato a favorire politiche di mobilità sostenibile, anche con l’obiettivo di ridurre il tasso di incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti.

Mi rendo tuttavia conto che molto resta ancora da fare.

Vi incoraggio dunque ad andare avanti, oserei dire a “pedalare”, per attirare l’attenzione su quanto si può fare a tutti i livelli per migliorare le condizioni di mobilità di chi usa la bicicletta per muoversi in città.”

Mario Monti

Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana

il commento di repubblica
la risposta del movimento #salvaiciclisti

LA FIAB LIVORNO - Triglia in Bicicletta - ha un nuovo presidente

Il 9 maggio l'assemblea dei soci ha eletto Luca Difonzo, classe 1966, Architetto, nuovo presidente della FIAB Livorno. Luciano Chirici, fondatore dell'associazione ha deciso di passare il testimone al grido di "largo ai giovani!!. Luciano Rimane comunque il pilastro e la guida del gruppo che potrà contare ancora sulla sua competenza ed esperienza.
Fanno parte del nuovo consiglio direttivo: Bernardo Celata, Edoardo Marchetti, Claudio Visciano, Lucia Ciurli e Francesco Spinetti. Segretario e Presidente Onoraio: Luciano Chirici.
Ciccando qui è possibile scaricare il verbale dell'assemblea.
L'assemblea r'ingrazia e plaude lo straordinario lavoro fatto da Luciano in tutti questi anni.

domenica 29 aprile 2012

50.000 CICLISTI A ROMA!!!

Straordinario successo delle manifestazioni di Londra e Roma
Ieri La triglia in bicicletta con a fianco tutti gli amici della FIAB e del WWF, circondati da altre decine di migliaia di ciclisti, ha partecipato alla manifestazione Romana "#salvaiciclisti" che ha confermato il grande interesse popolare per la sicurezza dei ciclisti con la richiesta di un, non più eludibile, rapido sviluppo delle infrastrutture e di tutte le altre azioni necessarie alla mobiltà ciclabile e pedonale.
Molte le adesioni dei politici ma adesso si attendono risposte concrete. La mobilità sostenibile è anche una delle opportunità per affrontare la crisi economica. DIAMOCI DA FARE
Erano presenti tutti i giornali e le TV. Immagini, video e interviste nel report di Repubblica. 

venerdì 20 aprile 2012

28 APRILE A ROMA - MANIFESTAZIONE NAZIONALE



Questa è una delle iniziative che rilanciano in Italia la campagna che il
TIMES ha annunciato nelle sue prime pagine a febbraio di questo anno:
CITIES FIT FOR CYCLING” (città a misura di ciclisti) che in Italia è diventata
la campagna “SALVAiCICLISTI”, lanciata dai principali quotidiani,
bloggers e associazioni di settore.
Il Drammatico dato che ha generato l'iniziativa è che in Inghilterra negli
ultimi dieci anni sono rimasti uccisi 1.257 ciclisti. Quello ancor più
tragico, che non può lasciare indifferente il nostro paese, è che qui i ciclisti
uccisi sono più del doppio: 2.556!

wwf-livorno (i pandaciclisti) e fiab-livorno (la triglia in bicicletta) organizzano il 28
aprile la trasferta a Roma per la prima manifestazione nazionale in difesa del ciclista:
L'Italia cambia strada - VENI VIDI BICI
Programma per Livorno:
h 7.30 ritrovo stazione per biglietto comitiva(and/rit) + biglietto bici [ 34,50 € circa]
h 8.04 partenza stazione di Livorno
h 11.45 arrivo stazione Termini
h 11.45 - 14.00 libera uscita individuale o di gruppo per girare Roma. Pranzo al sacco
14.00 raduno FIAB  a Santa Maria Maggiore lato obelisco (p.za Esquilino) verso Via Cavour.
h 14.30 Raduno FIAB-PANDACICLISTI Livorno-Pisa ai Fori Imperiali 
h 15.00 Manifestazione VENI VIDI BICI!
h 20.12 partenza stazione Termini
h 23.58 arrivo stazione di Livorno
Scarica QUI il volantino

Registratevi anche online

Riportiamo di nuovo il “manifesto” di otto misure minime che il Times propone per accrescere la
sicurezza delle biciclette nelle città.
1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge,
essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi
supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le
ruote.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati ,
ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che
permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotto un'indagine nazionale per determinare quante
persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste
ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza
dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali
sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste
ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di
noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per
promuovere le riforme.

giovedì 19 aprile 2012

Risposta all'editoriale di FACCI su LIBERO

Rispondo all'editoriale di Filippo Facci apparso ieri su Libero.it che riporto in calce:

Ieri deve essersi svegliato davvero male Mr Facci. Pedalare non è un ideologia, non è un modo di essere e di pensare, e soltanto una scelta che ogni cittadino ha il diritto di fare in sicurezza. Che poi questa scelta comporti evidenti vantaggi personali e collettivi non deve fare indispettire chi, come lei, sente la necessità di contrapporre il partito degli automobilisti che non vogliono andare piano ai ciclisti e ai pedoni che vorrebbero vivere in una città più, bella pulita e sicura. Credo sia un dovere di tutti cercare di lasciare ai propri figli un posto migliore di quello che hanno trovato.
Luca difonzo, la triglia in bicicletta., FIAB Livorno
articolo di Filippo Facci su libero.it del 18 aprile 2012
Io i ciclisti li odio, perlomeno quelli che ostentano l’ideologia del ciclista e non si limitano a usare la bicicletta come ogni tanto faccio io: parlo di quelli che ostentano  il loro status da superiori/inferiori e ondeggiano pericolosamente come a dire che l’errore sono gli altri. E invece no, sono loro, loro che rompono l’anima a tutti e ora pretendono – lo pretende qualche associazione bohemienne – che a Milano tutti i mezzi motorizzati vadano al massimo a 30 all’ora, come no: poi magari abbattiamo anche i palazzi e distribuiamo dei retini per le farfalle. Milano è una metropoli che non è fatta per le biciclette, punto: non è l’Olanda, è inutile vagheggiare riconversioni improbabili laddove mancano i marciapiedi e i parcheggi. Le abbiamo viste le piste ciclabili della Moratti: un pericolo pubblico, ciò che fa della bicicletta non una soluzione ma, spesso, un’insidia per chi la conduce e per i mezzi che devono conviverci. A un figlio comprerei più volentieri un motorino col casco obbligatorio anziché certe biciclette che caracollano tra pavè e rotaie, tra incroci e precedenze: mettono ansia solo a guardarle. Oppure andrei a vivere fuori città, unica scelta coerente prima di diventare un vecchio rincoglionito che passa le giornate ai parchi pubblici a bastonare gli uccellini. In bicicletta, ovviamente.
di Filippo Facci 

venerdì 6 aprile 2012

IN CONTROSENSO CON LA BICI

Si al doppio senso "limitato" alle biciclette nelle strade a senso unico: lo dice il Ministero.
Dalla Venezia, presidente FIAB: "Accolte le nostre proposte, finalmente prevale il buon senso"

La Direzione Generale per la sicurezza stradale del Ministero Infrastrutture e Trasporti, accogliendo una proposta della FIAB, ha dato parere positivo alla circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico. Tale soluzione tecnica può essere applicata "su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante". Praticamente nella stragrande maggioranza dei centri urbani delle nostre città.  

Il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia dichiara: "Siamo veramente soddisfatti e ringraziamo il Ministero per questa apertura verso la mobilità ciclistica. Ha finalmente prevalso il buon senso. E' evidente che la FIAB ha avuto ragione a battere sullo stesso chiodo. Da anni chiedevamo di consentire, nei centri urbani, il doppio senso di marcia nelle strade a senso unico. Alcuni comuni virtuosi e coraggiosi, come Reggio Emilia, hanno introdotto già questa soluzione che, di fatto, consente al ciclista di usufruire di tragitti più brevi, evitando di seguire i sensi unici pensati esclusivamente per le auto e che portano il ciclista a fare giri molto più lunghi. Praticamente una maniera per scoraggiare l'uso della bicicletta". 

In riferimento alle modalità con le quali, alcuni organi di stampa in modo equivoco o inesatto, hanno dato la notizia è doveroso precisare quanto segue:

1) non si tratta di una norma generale ed astratta, ma di un parere tecnico importante, atteso da tempo, che riteniamo utile e anzi fondamentale per lo sviluppo della ciclabilità e la sicurezza stradale ma che va applicato con saggezza;

2) l’applicazione nei singoli casi è competenza degli organi proprietari delle strade (nei nostri casi, solitamente, i Comuni), che devono valutarne l'applicabilità concreta alle situazioni specifiche, in presenza di condizioni particolari;

3) in assenza di diversa indicazione, continuano a valere le prescrizioni di rilevanza generale previste dal codice della strada che devono pertanto essere rispettate da tutti, ciclisti inclusi;

lunedì 19 marzo 2012

Caro Sindaco, #salvaiciclisti

Caro Sindaco,
Come avrà già avuto modo di apprendere dalle notizie degli ultimi giorni, l’Italia si posiziona al terzo posto in Europa per mortalità in bicicletta. Negli ultimi 10 anni, ben 2.556 ciclisti hanno perso la vita sulle nostre strade ed è per porre freno a questa situazione che due settimane or sono abbiamo lanciato in Italia la campagna #salvaiciclisti con cui abbiamo chiesto al Parlamento italiano l’applicazione degli 8 punti del Manifesto del Times.

In questi i giorni il Parlamento sta facendo la propria parte ed una proposta di legge sottoscritta da (quasi) tutte le forze politiche è pronta per la presentazione alla Camera e al Senato. Senza il suo preziosissimo contributo di amministratore locale, però, anche la migliore delle leggi rischia di restare lettera morta ed è per questo che siamo a chiedere la sua adesione alla campagna #salvaiciclisti per il miglioramento della sicurezza dei ciclisti nella sua città.

Aderendo a #salvaiciclisti si impegnerà quindi a:

1. Garantire l’applicazione a livello locale degli 8 punti del Manifesto del Times per le aree di competenza comunale,
2. Formulare le opportune strategie per incrementare almeno del 5% annuo gli spostamenti urbani in bicicletta nei giorni feriali,
3. Contrastare il fenomeno del parcheggio selvaggio (sulle strisce pedonali, in doppia fila, in prossimità di curve ed incroci, sulle piste ciclabili),
4. Far rispettare i limiti di velocità stabiliti per legge e istituire da subito delle "Zone 30" e “zone residenziali” nelle aree con alta concentrazione di pedoni e ciclisti,
5. Realizzare, qualora mancante, un Piano Quadro sulla Ciclabilità o Bici Plan,
6. Monitorare e ridisegnare i tratti più pericolosi della città per la viabilità ciclistica di comune accordo con le associazioni locali,
7. Redigere annualmente un documento pubblico sullo stato dell'arte nel proprio comune di competenza della viabilità ciclabile indicando i risultati dell'anno appena trascorso e gli obiettivi futuri,
8. Dotare ogni strada di nuova costruzione o sottoposta ad interventi straordinari di manutenzione straordinari con un percorso ciclabile che garantisca il pieno comfort del ciclista,
9. Promuovere una campagna di comunicazione per sensibilizzare tutti gli utenti della strada sulle tematiche della sicurezza,
10. Dare il buon esempio recandosi al lavoro in bicicletta per infondere fiducia nei cittadini e per monitorare personalmente lo stato della ciclabilità nella sua città

È perché riteniamo che la campagna #salvaiciclisti sia dettata dal buon senso e da una forte dose di senso civico che chiediamo un suo contributo affinché anche in Italia il senso civico e il buon senso prendano finalmente il sopravvento.

sabato 11 febbraio 2012

APPELLO DEL TIMES "Cities fit for cycling"

Nella prima pagina del TIMES è comparso un appello: Salviamo i ciclisti.
Ogni anno le nostre città sono il tragico teatro di troppi incidenti, spesso mortali a danno dei ciclisti. In inghilterra negli ultimi dieci anni sono rimasti uccisi 1.257 ciclisti, in Italia il doppio: 2556!
L'appello è rimbalzato nel nostro paese rilanciato dai principali quotidiani, bloggers e social networks.

il Times propone otto proposte minime per accrescere la sicurezza delle biciclette nelle città. Rilanciamole in Italia

1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati , ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotto un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

Londra non è l'unica città europea, tra quelle di recente tradizione ciclistica, che sta cercando soluzioni , leggete questa, molto più radicale e di tenore opposto, del comune di Parigi:

Dal canto nostro appoggiamo la campagna di rilancio di "cities fit for cycling" e con incauta immodestia aggiungiamo il punto 9

9. Che ogni cittadino sia incentivato, anche economicamente, a salire in bicicletta per gli spostamenti quotidiani, più sale il numero delle bici, più scende quello dei mezzi motorizzati, più cresce la sicurezza.